C’è una ricchezza da favola contrapposta ad una povertà molto reale in Io Sono Tempesta. Daniele Luchetti questa volta crea un mondo che flirta tantissimo con il favolistico (lo si sente dalle musiche, lo si vede dalla scenografia degli alberghi di lusso frequentati dal protagonista, lo si avverte nella maniera in cui gli eventi sono presentati), in cui un miliardario che vive abitando hotel di lusso appena costruiti prima di averli venduti, viene condannato ai servizi sociali per frode fiscale e così deve passare le sue giornate a dare da mangiare, a pulire e a curare gli indigenti.

Lo Scrooge di Marco Giallini, sempre allegro e voglioso di conquistare il prossimo ma ingrigito da una vita di denaro e da un brutto rapporto con il padre, è manicheo come si conviene ad un protagonista di una favola nerissima e ben poco ottimista. Come prevedibile comincia lentamente a corrompere l’animo non proprio puro dei poveri con cui è a contatto e per accorciare la sua pena li paga per dare valutaz...