Giunta alla quinta iterazione sul grande schermo (la quarta con Matt Damon protagonista, dopo The Bourne Legacy con Jeremy Renner) la saga di Bourne tira le somme di quanto seminato fino a oggi e si riassorbe ermeticamente nel proprio protagonista indiscusso: il titolo, non a caso, è semplicemente Jason Bourne. A che punto siamo?

Se Identity premeva sul disperato recupero di un’identità perduta e Supremacy rimescolava le carte per dettare ulteriori condizioni in Ultimatum, il nuovo film di Paul Greengrass riporta Bourne sul campo consegnandogli la facoltà di non dire, quasi, una parola. Bourne tace per gran parte del film, proprio perché ha concluso un ciclo della sua vita fatto di fiumi di domande e ha interiorizzato definitivamente la propria condizione di eterno apolide, tanto cosmopolita quanto isolato da un mondo che rimane, sempre e comunque, rumore di fondo. Pur senza espandere di molto la vicenda, Jason Bourne è una buona prosecuzione del franchise: scatena sul ring gli ingredi...