Nella sua vita cinematografica Rowan Atkinson ha sempre cercato il contrario di quanto facesse nella sua vita televisiva. Con la ferma intenzione di evitare di realizzare film che siano aggregati di gag o anche solo banali prese in giro, ha realizzato almeno tre lungometraggi in toto attribuibili a lui, visto l'impegno, la cura e il modo in cui ne ha seguito tutta la gestazione, tutti lontani da un'idea di narrazione per il grande schermo.

Questo secondo Johnny English, in particolare, arriva dopo il clamoroso e fallimentare intermezzo di un lungometraggio dedicato a mr. Bean per riprendere e rinforzare l'idea dell'originale: un film di spionaggio con toni di commedia e non una semplice parodia. Il risultato però anche questa volta non è all'altezza delle premesse.

Tuttavia in Johnny English nulla di quel che deve essere serio è realmente serio e poco di quel che deve essere umoristico è tale. Le gag di Atkinson ravanano sempre nel medes...