C'è un lavoro che Friedkin sa fare meglio di altri e che in Killer Joe emerge con maggiore forza rispetto al passato, ed è quello sui corpi degli attori. Tutti i suoi capolavori sono costellati di personaggi ai quali gli attori danno una fisicità non comune, che non si ritrova nelle loro interpretazioni successive o precedenti. Linda Blair è il caso più eclatante ma anche William Petersen, per non dire Gene Hackman, hanno subito il medesimio trattamento. Ed è attraverso questo lavoro sul movimento e sulla presenza, oltre che ovviamente sulla recitazione, che Friedkin dà corpo e dinamismo ai suoi film.

In Killer Joe la sfida è massima e il risultato alle altezze della folle impresa. Prendere un testo teatrale e farlo diventare un film che non sembra teatrale (l'aiuta Tracy Letts, autrice originale, che ha riscritto il film per il cinema), applicare il suo modo di procedere e il suo stile ad una scrittura che guarda a Quen...