La storia di Kin è così semplice che il fatto che i fratelli Baker non siano riusciti a gestirla bene fa davvero pensare. Un ragazzino con famiglia difficile trova un’arma futuristica in un palazzone abbandonato. È un fucile potentissimo che funziona solo quando lo impugna lui. L’uscita di galera del fratello porta nuovi guai mal risolti scappando insieme. Per non mancare nessun capitolo del breviario del piccolo cinema d’azione, durante la fuga ci sarà modo di usare il fucile e fare amicizie strane.

Un ragazzino reso inusualmente potente dal possesso di questo fucile è l’ago della bilancia in una storia di piccolo crimine, debiti e fughe su cui è proiettata l’ombra dei misteriosi padroni dell’arma con caschi neri per proteggere il volto degli attori che li interpretano. Viene tutto da un corto dei due fratelli per l’occasione trasformato in lungo.

Talmente è scritto male Kin che riesce a far sembrare il fratello maggiore con tendenza ad incasinarsi la vita un emerito imbecille. Le dec...