Cominciare dalle basi. In Italia non esiste un cinema d’azione serio, esistono semmai tentativi, spesso indipendenti, qualche volta più di alto profilo, che sono in linea di massima una serie di fallimenti per ragioni sempre diverse che tuttavia tendono a girare intorno ad una scarsa conoscenza del genere in sé (quando accadono eventi impensabili per il tipo di film o quando parlano una lingua assurda viste le premesse) o intorno ad una scarsa capacità di pianificare, gestire, girare e poi montare l’azione. La Belva sembra aver aggirato entrambi questi problemi. Ludovico Di Martino (quasi esordiente con esperienza anche in SKAM) ha diretto e co-scritto, assieme a Claudia De Angelis e Nicola Ravera, un film dotato del grado di semplicità giusto nella trama e di complessità corretto nelle scene d’azione, uno in cui è stata data importanza a ciò che conta in questo tipo di storie (l’azione, non i dialoghi), che non si perde in chiacchiere mai ma è intenzionato a raccontare quel che deve d...