A Parigi, in una specie di realtà più grigia della nostra in cui tutti vogliono morire e il suicidio è grottescamente illegale (chi viene trovato morto riceve una multa salatissima), una bottega aiuta la gente a uccidersi fornendo tutto l'occorrente sia per essere certi del risultato che per farlo in grande stile o anche solamente nella maniera che si preferisce. Così, con il massimo della melliflua ruffianeria da mercante, la famiglia di bottegai vende agli avventori cappi, veleni, coltelli e via dicendo. Il dramma inizia quando l'ultimo nato sembra inspiegabilmente pieno di gioia di vivere invece che essere depresso come i fratelli.
La facile allegoria con il presente è presto detta, La bottega dei suicidi estremizza la tendenza al dark, depresso ed emo presente nella società, il continuo lamentarsi e tutto il lato malinconico del vivere urbano, rendendolo un'aperta volontà di morte. A questo subito contrappone il protagon...
La Bottega dei Suicidi poteva essere un cartoon molto originale e invece si rivela convenzionale nella storia, nelle idee e nella realizzazione...
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