La Notte dei 12 Anni fa quello che raramente i film fanno: si pone il problema di come rappresentare la propria storia.

I 12 anni del titolo sono quelli di prigionia dei 3 personaggi della storia, scelti (non a caso, lo scopriremo alla fine) per rappresentare i Tupamaros e tutti i rivoluzionari oppressi dai regimi. La loro condanna fu ad un carcere inumano e durissimo, non fatto di botte e violenze ma più che altro di silenzi, isolamento e mancanza di umanità. Tutte dinamiche complicatissime da rappresentare. Tanto è facile mettere in scena la violenza inferta e subita così che susciti immedesimazione e indignazione nel pubblico, quanto è difficile spiegare l’inferno, non meno atroce, di 12 anni di carcere senza diritti e senza parlare, senza vedere il sole.

Alvaro Brechner si scrive da solo il film e tra sceneggiatura e messa in scena tenta di rappresentare il passare del tempo. Non senza un gran contributo del trio di attori (Antonio de la Torre, Chino Darin e Alfonso Tort), il film ...