Un vero noir francese lo vedi dai locali notturni vissuti durante il giorno, vuoti, con le sedie ribaltate sopra ai tavoli, illuminati da un’inusuale luce del sole e sempre in attesa, ma in cui si stipulano accordi, fumano sigarette, bevono whiskey come fosse un dovere e si arriva ad amare conclusioni; lo vedi dai cappotti indossati senza pietà; lo vedi infine dalla sbrigativa essenzialità con la quale avviene l’azione, senza essere annunciata, senza lasciare troppe tracce se non quella definitiva e irreversibile. Si viene al mondo, si lotta e si muore insomma. E Olivier Marchal è senza dubbio l’autore più coerente, puro e incontestabile del noir contemporaneo.

Diventato noto con 36 Quais Des Orfevre, questa volta si dedica ad una storia di truffa, tramite la quale un uomo cerca di riconquistare il proprio ruolo in società. Fallito e messo in ginocchio dall’economia e dal sistema, non può più tenere aperta la sua azienda. Questo lo porta in una spirale di guai con il suocero ricco e po...