Il genere del found footage sta trovando sempre più una sua grammatica ben delineata, che fa leva su un elemento ben preciso che tende a riproporsi in maniera programmatica; una reiterazione che avviene a prescindere dal sottogenere, commedia piuttosto che horror, cui il titolo in questione appartiene. Parliamo di quella dimensione interattiva, ludica che si va a creare fra gli utenti e quello che circonda il film stesso, ovvero sia il cosiddetto marketing virale.

Su BadTaste gli esempi in tal senso abbondano dato che ormai molto spesso anche i film ad alto budget oltrepassano il confine dei nostri monitor o degli schermi cinematografici per “entrare nella vita di tutti i giorni” con operazioni che lasciano spesso basiti per la loro originalità ed inventiva.

Ma quando si parla, appunto, di opere found footage, questo confine tende ad assottigliarsi ancor più: molto spesso, con la complicità delle riprese “finto amatoriali” e di ...