Cosa si può dire di una pellicola che non sembra mai iniziare? Praticamente, il primo scontro tra i due eserciti avviene dopo più di un’ora. E da lì in poi è difficile sostenere che ci siano grandi scossoni. Tutto questo, senza che ci sia minimamente un approfondimento psicologico nei personaggi, che invece in larga parte scadono nel macchiettistico (il Guido de Lusignan interpretato da Marton Csokas) o nell’insulso (la regina che ha il volto di Eva Green).
Ridley Scott conferma di aver intrapreso una parabola discendente (ma si spera non irreversibile, considerando che era già stato dato per morto dopo G.I. Jane) nella sua carriera, dando vita ad un’opera formalmente mediocre. Le scene di combattimento sono riprese dal Gladiatore o sono scopiazzate da Il Signore degli Anelli (ma almeno qui Orlando Bloom non tira con l’arco, come capitava in Troy). Inoltre, già che ci siamo, ecco schizzi di sangue apparentemente coraggio...
Balian, un giovane maniscalco che ha perso la moglie, si unisce ad un gruppo di crociati in viaggio verso la terra santa. Si farà decisamente onore, a differenza del film...
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