Grazie a Dio lontano da Alice in Wonderland e più vicino invece alla Cenerentola di Kenneth Branagh, questo ritorno di un classico d’animazione Disney in live action non è una sua versione dark e fantasy come poteva esserlo stato Maleficient (una cioè in cui si espande una storia, creando un preambolo, spiegando le origini di ogni elemento, stabilendo delle forze in campo e fondando una mitologia), ma un riadattamento della fonte principale, Il Libro della Giungla di Rudyard Kipling, o meglio il complesso di storie che riguardano Mowgli contenute in quella raccolta di racconti e nella successiva Il Secondo Libro della Giungla.
Disney stesso andò vicino a farne una versione più dura del solare film d’animazione che conosciamo, è probabile che questo film di Jon Favreau sia quel che più si avvicina a quella prima idea.

Il Libro della Giungla del 2016 infatti comprende molto di ciò che la Disney cambiò e inventò (il personaggio di Re Luigi, totalmente assente nel libro, come anche il fatt...