All’interno di questa confezione così grossolana e convenzionale, fatta della classica fotografia da cinema di spionaggio anni ‘50-’60 ovvero virata sui colori caldi e scuri a saturazione alta e contrasto alto (che non è la stessa dei film di spionaggio nell’Est Europa negli ‘70, come ben sappiamo quella pretende una color correction sul grigio/blu), del classico trucco, del classico parrucco e delle classiche musiche del genere, si nasconde una storia condotta con molto più polso di quanto non ci si possa aspettare inizialmente.
È la vera storia di Ironbark una delle più importanti spie britanniche in terra sovietica, la persona che negli anni ‘50 aiutò il blocco occidentale a raccogliere informazioni sulla ricerca nucleare della Russia che aiutarono a risolvere la tensione nella Baia dei porci. All’interno di questa grande storia il dettaglio prettamente filmico che L’ombra delle spie riesce a cogliere e colpire con precisione è il fatto che per essere certi di riuscire a trafugare l...
Giocato sulla piccola storia di un uomo normale in un contesto eccezionale, L'ombra delle spie trova in Benedict Cumberbatch l'arma vincente
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