Meglio tardi che mai, verrebbe da dire. Già, perché è facile vedere in The Imitation Game di Morten Tyldum, film d’apertura del London Film Festival, il doveroso omaggio a un grande uomo di scienza: quell’Alan Turing che, durante l’ultimo conflitto mondiale, decriptò il famigerato codice Enigma usato dai tedeschi per le comunicazioni segrete. Un tributo che arriva a poco tempo dal tardivo mea culpa del Governo Inglese, che nel ’54 riservò all’ex salvatore della patria un’implacabile condanna per omosessualità, cui seguì castrazione chimica e conseguente suicidio del brillante matematico a soli 41 anni.

Pioniere scientifico, padre ideale dei primi computer, nato e vissuto in un tempo irriconoscente che ne decretò la fine: gli elementi ideali per la creazione della perfetta agiografia laica. Se a questo si aggiunge un cast ben assortito, capeggiato dal prezzemolino divo del momento Benedict Cumberbatch, luminoso rappresentante della prestigiosa ondata ...