Ammirando i poco rassicuranti paesaggi urbani di Looper, in maniera abbastanza analoga a quanto accadeva con I Figli degli Uomini di Alfonso Cuaròn, viene quasi naturale rimpiangere quella fantascienza più barocca, se non addirittura escapista, fatta di progresso senza fine, macchine volanti e chissà quale altra meravigliosa amenità tecnologica.

La pellicola di Rian Johnson ci proietta in uno scenario futuro non molto dissimile da quello attuale, fatto di un aspro contrasto fra ricchezza e povertà estrema, in cui la possibilità di viaggiare nel tempo, oltre a essere illegale, è esclusivo appannaggio di organizzazioni criminali. Lo scopo non è il più nobile visto che si tratta di eliminare i vari killer prezzolati, o meglio i vari Looper che, da giovani, avevano stabilito con la mala un accordo che avrebbe portato loro ricchezza smodata, ma anche una data di scadenza tanto precisa quanto ignota. Pare complicato, ma in realt...