Sharknado era nato come una delle mille produzioni Asylum a costo inesistente e presupposti che nessun altro avrebbe mai il coraggio di concepire (e per questo hanno un pubblico) ma col tempo e i sequel è diventata altro. È diventata uno schiaffo al cinema di serie A, la presa in giro dei franchise fatta con l’orgoglio e l’incapacità degli ultimi. Ora la sua chiusura è perfettamente in linea con tutto questo. Fieramente Sharknado non è mai migliorato, non ha mai investito sul proprio successo, perché l’obiettivo non è mai stato essere migliore.

Alla ricerca disperata di nuovi scenari Sharknado comincia a viaggiare nel tempo con la sbrigatività che lo caratterizza. La caratteristica più incredibile di questi film infatti è come tutto avvenga all’improvviso, senza essere annunciato, caricato, spiegato o senza che gli sia preparato il terreno: qualcuno guarda fuori dalla finestra e c’è un tornado di squali, si parte. Nell’episodio precedente già si erano giocati la carta di “Shark...