Avevamo lasciato Andrew Garfield un paio di anni fa nella Los Angeles noir, drogata e folle del magnifico Under the Silver Lake di David Robert Mitchell. E sempre lì lo ritroviamo outsider e sotto il nome di Link in Mainstream di Gia Coppola, stavolta vestito con un costume da topo a vendere formaggi in un centro commerciale.
Affianco a lui però non c’è più una femme fatale alla Robert Altman, ma la ventenne insicura e fissata con i social Frankie (Maya Hawke). Questa, dopo aver ripreso casualmente Link mentre inveiva contro gli effetti del consumismo davanti a un pubblico improvvisato, posta il video su YouTube, ricevendo l’engagement sui internet che aveva sempre sognato. Da quel momento Frankie e il suo amico Jake vengono trascinati nella follia mitomane di Link (il perchè del nome è facilmente intuibile), e insieme costruiscono su di lui l’alter-ego virtuale NoOneSpecial: ma presto la filosofia antisistema si piegherà ipocritamente alla logica di mercato.
In un pastiche visivo deli...
In un pastiche visivo delirante fatto di emoticon, reactions, dirette e repost, Gia Coppola cerca di portare a compimento un discorso sulla responsabilità dei social, sulla dimensione politica dell’immagine: ma il risultato è davvero frenetico e sconclusionato, e l’unica cosa che rimane è il senso di vertigine.
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