Non sono gli abissi intellettuali a spaventare, nè i deserti di senso o gli oceani di pregiudizi. Nemmeno le cascate di doppi sensi da avanspettacolo degli anni '10 o le folate di razzismo. E' la totale assenza di novità. E' quella che ti annienta sotto la poltrona.

Massimo Boldi non è nè il primo né l'ultimo comico che porta al cinema film bene o male sempre uguali, sempre semplici e sempre poco divertenti, ma nessuno come lui ripete costantemente il medesimo canovaccio di idee non sue e già ripetitive a loro volta.

Da quando si è separato dalla Filmauro e dal cinepanettone ufficiale (passando da film con Natale nel titolo a film con Matrimonio nel titolo) sono stati loro i primi a beneficiarne: assieme a Boldi hanno perso infatti anche altri personaggi della medesima risma come Fichi d'India, Enzo Salvi e via dicendo. Insomma, la parte più fracassona e infantile che adesso si ammassa nei medesimi prodotti.

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