Mathieu Turi si era presentato agli appassionati di cinema con il sorprendente Hostile e il suo ritorno alla regia con Meander, presentato al Trieste Science+Fiction Festival 2020, non delude le aspettative. Il regista sa ispirarsi ai cult di genere come Saw e Buried infondendo però a una narrazione ad alta tensione una dose, forse inaspettata, di umanità grazie a una protagonista femminile il cui percorso personale coinvolge emotivamente gli spettatori senza dare tregua.

Lisa (Gaia Weiss) accetta un passaggio da uno sconosciuto (Peter Franzén), risvegliandosi però in un cunicolo. La giovane scopre di avere un braccialetto che riporta un countdown, rendendosi presto conto che ogni 8 minuti una sezione del labirinto prende fuoco. Se vuole sopravvivere, Lisa deve quindi continuare a muoversi, cercando una via di uscita e affrontando uno spazio claustrofobico e i ricordi del proprio passato.

Gaia Weiss regala un’interpretazione davvero emozionante n...