C’è pochissimo sapore in Il Medico di Campagna, melodramma sentimentale senza melò, storia di un uomo e una donna che si passano un testimone e forse di più, che però non ha mai la voglia di insistere su quel che racconta.
C’è un medico di provincia, un medico generico, che nella piccola comunità campagnola in cui vive è l’unico guaritore, lui lo sa e ne sente la responsabilità con un peso che dà un senso alla sua vita. È malato e cerca una sostituta che però abbia le caratteristiche a cui lui tiene di più, l’umanità e il rispetto dei pazienti. Quando arriva lei, da un ospedale di città, le prove cui la sottoporrà saranno durissime e il giudizio impietoso.
C’è un medico di provincia, un medico generico, che nella piccola comunità campagnola in cui vive è l’unico guaritore, lui lo sa e ne sente la responsabilità con un peso che dà un senso alla sua vita. È malato e cerca una sostituta che però abbia le caratteristiche a cui lui tiene di più, l’umanità e il rispetto dei pazienti. Quando arriva lei, da un ospedale di città, le prove cui la sottoporrà saranno durissime e il giudizio impietoso.
C’è insomma la vita e la morte dei pazienti e dei medici in questo film, c’è il tenero amore tra persone diverse con provenienze diverse, c’è l’esigenza per una donna di farsi valere agli occhi di un uomo burbero ma onesto e sincero. Gli elementi base di qualsiasi melò declinati in ambito campagnolo ma senza quel coraggio (e ce ne vu...
Con pochissima vitalità Il Medico Di Campagna sembra sul serio più appassionato di medicina che delle vicende dei due protagonisti
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