Il cinema horror oggi è la maschera che molti film indossano per poter avere una considerazione, per poter uscire in molte sale, per ottenere budget. È più vero che mai in Midsommar – Il Villaggio Dei Dannati (stupido adattamento che fa un finto spoiler poiché non ci sono dannati), che horror davvero non lo vorrebbe essere ma che visto il successo (meritatissimo) di Hereditary si sente in dovere di giocare in quell’arena. Perché è con le aspettative dell’horror, con i suoi fantasmi e con il suo gioco al gatto con il topo che Ari Aster conduce tutta la prima metà (ma anche un po’ di più) del film. E finché dura è bellissimo!

Mentre racconta di un gruppo di amici americani che deve partire per una vacanza solo maschile in una comunità isolata e molto peculiare della Svezia, imbastisce anche la storia della protagonista, non-tanto-fidanzata con uno di loro che tuttavia gli si riavvicina bisognosissima di affetto dopo una tragedia che la colpisce nella prima scena del film (che abili...