Difficilmente il regista Sam Pollard poteva immaginare all’inizio della produzione quanto il suo documentario MLK/FBI sarebbe diventato rivelante e attuale in un 2020 all’insegna del movimento Black Lives Matter e delle proteste contro i comportamenti violenti e razzisti nei confronti della comunità afroamericana.

Il progetto, presentato al Toronto Film Festival, racconta il modo in cui l’FBI ha sorvegliato e tormentato Martin Luther King Jr. e la sua famiglia sfruttando i documenti finalmente accessibili, video di archivio, audio rari e interviste. J. Edgar Hoover si era infatti convinto che nel movimento che lottava per i diritti civii si fossero infiltrati dei comunisti e il leader degli attivisti fosse una minaccia per la nazione, usando quindi i mezzi a disposizione per provare a evitare il “pericolo”. Le stanze di hotel e la casa del Dottor King erano spiate utilizzando microspie, i telefoni erano controllati, gli agenti pagavano degli informatori e ...