Mug - Un'altra Vita
di Malgorzata Szumowska
24 aprile 2019
Mug è un film più piccolo rispetto a quello cui siamo abituati, in questo è un film d’altri tempi, dotato di un intento molto molto preciso che in 90 minuti va drittissimo per la sua strada senza perdere nemmeno un minuto.
Prende le mosse da una colossale statua del cristo redentore, molto simile a quella famosa di Rio De Janeiro (ma più grande), che è stata davvero eretta in Polonia. La storia è ambientata nella località di campagna in cui questa statua è in costruzione e coinvolge uno degli operai che ci stanno lavorando. C’è un incidente mortale che quasi lo uccide ma lo sfigura tanto che viene eseguito su di lui il primo trapianto di faccia del paese. L’operazione va bene ma lui non è esattamente una meraviglia.
Prende le mosse da una colossale statua del cristo redentore, molto simile a quella famosa di Rio De Janeiro (ma più grande), che è stata davvero eretta in Polonia. La storia è ambientata nella località di campagna in cui questa statua è in costruzione e coinvolge uno degli operai che ci stanno lavorando. C’è un incidente mortale che quasi lo uccide ma lo sfigura tanto che viene eseguito su di lui il primo trapianto di faccia del paese. L’operazione va bene ma lui non è esattamente una meraviglia.
In questa comunità così religiosa c’è pochissima carità e Malgorzata Szumowska (che scrive e dirige) ce lo mostra con un espediente secco e deciso come il resto del film. Sono tutti gentili ma noi assistiamo anche alle sedute in confessionale dei vari cittadini in cui esce ...
Una comunità cattolica sotto la quale si nasconde il peggio della natura umana in Mug è osservata con un distacco ironico rinfrescante
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