Federico Moccia ha costruito una carriera sulla rappresentazione dei ragazzi a partire da un romanzo, poi film, di grandissimo successo, Tre Metri Sopra Il Cielo. Quella era una storia di grande fascino, fondata su un meccanismo eterno che gli preesisteva ma condotta con la fiducia in essa, il tono e l’ingenuità giusti per fare breccia. Da lì in poi la sua produzione al cinema è diventata qualcos’altro, racconti molto poco classici e non più fondati su strutture eterne di provato successo, che indugiano più che altro sugli oggetti e i luoghi della gioventù. Vestiti, auto, discoteche e un armamentario di product placement su cui trionfano ovviamente i telefoni cellulari, stavolta realmente al centro dell’intreccio.

Cosa accade ad una classe di adolescenti se li si porta in un paesino in cui i telefoni non prendono? Sostanzialmente entrano in una commedia italiana contemporanea, di quelle in cui qualcuno si muove dalla città alla provincia e nel fare questo si sposta anche indietro nel t...