Pelican Blood, il film che ha aperto la sezione Orizzonti della 76. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, fonde più generi per proporre una riflessione sul significato della maternità e del legame con le tradizioni e la natura, riuscendo solo in parte a raggiungere il proprio obiettivo.
Wiebke (Nina Hoss) vive insieme a sua figlia Nicolina (Adelia-Constance Giovani Ocleppo) in una fattoria dove collabora con la polizia per addestrare i cavalli destinati a compiere le attività quotidiane con i loro agenti. La quarantacinquenne decide di adottare un’altra figlia, Raya (Katerina Lipovska) e la situazione sembra inizialmente idilliaca, prima che gli eventi prendano una svolta drammatica e inaspettata. La piccola diventa infatti sempre più violenta e ingestibile, dimostrando di essere incapace di vivere con gli altri. Wiebke decide quindi di provare a trovare un modo per aiutare Raya, indagando a livello scientifico ed esplorando anche altre alternative più
La nostra recensione del film Pelican Blood, diretto dalla regista Katrin Gebbe
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