Come consuetudine anche quest'anno il film a sorpresa al Festival di Venezia è un cinese. Dopo Still Life (che vinse) e La fossa (che figurò bene) è il turno di People Mountain, People Sea che da subito si capisce si inserisce sul solco dei primi due ma inferiore.

E' cinema cinese d'autore dai tempi dilatati, categoria tanto abusata quanto difficile da realizzare. Sono infatti anni che la Cina più autoriale ha cominciato a proporre un'indagine delle campagne e delle zone remote attraverso una contemplazione silenziosa e metaforica.

La ricerca da parte di un uomo dell'assassino del fratello non è un susseguirsi di indizi ritrovati e inseguimenti, ma di pasti e momenti di silenzio, interrotti ogni tanto da qualche notazione anticlimatica ("L'abbiamo trovato, però ora è fuggito e non sappiamo dove sia").

Addirittura, da un certo punto in poi il film sembra ricalcare l'ossessione che già era del...