Peter Rabbit
di Will Gluck
22 marzo 2018
Sempre di più nei cartoni animati contemporanei che mescolano animazione e cinema dal vero (come è stato il successo dei nuovi Puffi o quello di Alvin Superstar un po’ di anni fa) i veri cartoni e la vera attrazione sono gli attori in carne ed ossa. I personaggi animati non hanno grandi personalità, né grandi storie, sono pretesti per far muovere gli attori spesso molto noti, come fossero loro i cartoni. Come se in realtà, in un film in cui il personaggio del titolo è quello disegnato, fossero in realtà i loro compari o le loro nemesi a seconda dei casi a prendersi tutta la luce e giustificare un biglietto staccato.
Peter Rabbit non ha una grande idea su come trasformare i personaggi di Beatrix Potter, cioè il massimo della tradizione, in qualcosa di cinematografico buono per entrare in competizione con il resto della produzione per ragazzi. L’immaginario della disegnatrice e scrittrice britannica (a sua volta al centro di un film biografico qualche anno fa, Mrs. Potter) è abbastanza p...
Arrivato al cinema Peter Rabbit diventa odiosamente cool a tavolino mentre il suo nemico in carne ed ossa, Domhnall Gleeson, è il vero protagonista
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