È probabile che qualche decennio fa (almeno più di due) un film come Piccoli Crimini Coniugali potesse ancora avere un senso. La storia di un marito e una moglie, intellettuali e borghesi che vivono in interni dall’esasperato tono borghese e intellettuale, e si distruggono a vicenda in uno scambio dialettico feroce proprio a partire da queste caratteristiche: accusandosi a vicenda di essere o non essere borghesi.
Si inizia insomma chiedendosi come davvero sia possibile raccontare oggi una storia simile, animata da questi problemi e questi contrasti così irrilevanti e fuori dal tempo, ma si finisce anche peggio: chiedendosi come sia possibile una simile metodica eliminazione di ogni componente interessante dal progetto.

Dal contesto, fino alla tipologia umana, passando per i problemi espressi e le difficoltà messe in campo, nulla in Piccoli Crimini Coniugali si muove da un terreno elitario e snob. I due coniugi di Sergio Castellitto e Margherita Buy vivono in un piccolo mondo a parte, i...