L’intreccio alla base di Planetarium è di quelli che fanno andare in brodo di giuggiole gli accademici del cinema, una specie di intricata messa in storia di una delle riflessioni sul cinema e sulla maniera in cui lavora sullo spettatore. Jacques Derrida diceva che il cinema “evoca fantasmi nello spettatore” nel senso che (in sintesi) risveglia qualcosa dentro di lui e che gli consente di conoscere ciò che non conosce, qualcosa che gli è invisibile. In Planetarium due sorelle nella Parigi anni ‘30 sostengono di essere in contatto con gli spettri, di poterli evocare tramite sedute spiritiche. Un produttore, completamente ammaliato da questa faccenda e dalle sedute spiritiche cui si sottopone, vede in tutto ciò la possibilità di un film, cioè di filmare i fantasmi e inseguirà questo sogno fino alla follia.

Planetarium, in parole povere, racconta della lucida esaltazione di un uomo che ritiene di riuscire a filmare l’infilmabile (i fantasmi) tramite queste due ragazze, che pensa di poter ...