Poveri Ma Ricchissimi
di Fausto Brizzi
14 dicembre 2017
I Tucci non avevano perso tutti i soldi come credevamo (e credevano anche loro) alla fine di Poveri Ma Ricchi, in realtà sono ancora ricchi, anzi lo sono ancora di più perché quel denaro era stato tenuto in banca e investito, quindi è fruttato. Con questo espediente molto diretto e sbrigativo riparte la storia dei burini pieni di soldi (trattata stavolta anch’essa in maniera troppo sbrigativa, senza star a spiegare troppo). In questo sequel però non vedremo più i Tucci contrapposti alla buona società a cui si devono (e vogliono) adeguare, che non li accetta o li sfrutta, ma loro contro loro stessi, i loro problemi e le loro decisioni.
L’idea è che invece di emigrare a Milano e pagare molte tasse i Tucci sfruttino un cavillo nel documento che segna l’unità d’Italia per far sì che Torresecca si stacchi dalla nazione e diventi stato a sé con loro come governanti. Il primo provvedimento sarà trasformarlo in un paradiso fiscale.
L’idea è che invece di emigrare a Milano e pagare molte tasse i Tucci sfruttino un cavillo nel documento che segna l’unità d’Italia per far sì che Torresecca si stacchi dalla nazione e diventi stato a sé con loro come governanti. Il primo provvedimento sarà trasformarlo in un paradiso fiscale.
C’è (e non poco) la politica in questo secondo film. Mentre sp...
Evitando di contrapporre i personaggi al mondo esterno, Poveri Ma Ricchissimi li fa scontrare tra loro ma è troppo sbrigativo per funzionare davvero
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