Lo può negare quanto vuole (e lo fa), ma c'è qualcosa nella carriera attuale di Paul Bettany che punta verso il cattolicesimo deviato, cioè verso l'esplorazione dei meandri immaginari più bassi della religione che fa capo al Vaticano (quella che più interessa gli americani perchè foriera di misteri, gerarchie e latino).

Emissario sanguinario delle alte sfere nel Codice Da Vinci, angelo caduto ma non infernale in Legion e ora prete-guerriero in lotta contro demoni-vampiro. Il corpo attoriale di Bettany sembra continuare a riassumere in sè i contrasti di un immaginario tutto statunitense che lega alla religione della chiesa di Roma una violenza più fisica che psicologica.

E in Priest di violenza fisica ce n'è molta: il prete-guerriero al centro del film è infatti un reduce che, assieme ad altri compagni, si aggira in città futuristiche e blindate in cui la Chiesa domina le vite dei cittadini dopo av...