Chi lo dice che il cinema d'autore a volte non possa comportarsi come il più cinico dei franchise?

Capita al brillante regista russo Aleksei Fedorchenko, reduce dal successone d'essai Silent Souls, premiato con la Miglior Fotografia a Venezia 2010.

Mari che vincono non si cambiano e visto l'apprezzamento internazionale per il recupero delle tradizioni culturali del popolo mezzo scomparso dei Mari (europa centrale, tra Russia e Finlandia) attraverso Silent Souls (era uno dei temi cardine), Fedorchenko batte il ferro finché è caldo realizzando l'adorabile Le spose celesti, in Concorso qui a Roma. Roger Corman avrebbe apprezzato l'acume produttivo.

23 storie di giovani sposine il cui nome comincia con la O (Okalche, Oshalge, Ochina, Oshtilech, etc) alle prese con la propria soddisfazione familiare ovvero un equilibrato, e sessualmente abbondante, rapporto con il proprio marito. Dopo Mental, ecco un altro film presentato a Roma dove l'ottica fe...