La vita di un direttore della fotografia di horror piuttosto dozzinali viene narrata con stile documentaristico-psichedelico dal cantore della No Wave newyorchese Amos Poe, autore importante del cinema americano indy degli '80.

Si respira un'aria da racconto morboso di ricca famiglia yankee malata alla Andrew Jarecki (Una storia americana, Love & Secrets) in questo fin troppo autoindulgente A Walk in the Park (sezione CinemaXXI), confessione in camera con faccia oscurata di Brian Fass, appassionato di cinema e poi professionista della settima arte nel reparto fotografico con una vita alle spalle ricca di traumi e psicofarmaci. Tutto nasce da un rapporto malsano con una madre fin troppo attaccata al figlio. Per troppo amore lei, sposata a un ricco avvocato dal quale poi divorzierà, renderà Brian insicuro e incapace di affrontare il mondo che lo circonda. Strutturato in capitoli il film di Poe affronta tutti i disastrosi effetti del rapporto tra Fass madre e Fa...