C'è una differenza più sottile di quel che si possa pensare tra topos e cliché. Senza necessariamente dover connotare il secondo termine come negativo, il punto di distacco tra le due cose è, nel caso del cinema, affidato quasi esclusivamente alla percezione personale. Ciò che per un pubblico smaliziato e cinico può essere un luogo comune trito e ritrito, appare magari come un sapiente uso degli elementi classici della costruzione drammatica.

 Out of the Furnace, opera seconda di Scott Cooper dopo l'apprezzabile ed apprezzato Crazy Heart, in concorso all'ottava edizione del Festival di Roma, gioca a campana tra topos e cliché. La storia che racconta è già sentita o, se preferite, classica: due fratelli, Russ e Rodney, interpretati rispettivamente da Christian Bale e Casey Affleck. Il primo, mite e cristianamente altruista, è operaio in un'acciaieria; il secondo, militare in Iraq, tormentato dai fantas...