Snowden
di Oliver Stone
24 novembre 2016
C’è una difficoltà oggettiva dietro ogni progetto che si propone di portare al cinema i problemi di sorveglianza, sicurezza informatica e attualità politica alimentati dalle nuove tecnologie. Si tratti di documentari o film di finzione, tutti devono scontrarsi con l’esigenza di spiegare e semplificare concetti e informazioni complesse ma indispensabili. Oliver Stone prende di petto la storia più importante di tutte, quella di cosa fece Edward Snowden e perché, e decide di unirla alla spettacolarizzazione da cinema hollywoodiano per realizzare un film per tutti. La storia politica più pregnante che possa esistere, pensata con gli artifici narrativi utili a raccontarla al pubblico più vasto immaginabile ma senza svilirla.
E se la missione riesce forse è proprio grazie ad una scelta radicale e molto intelligente alla base di tutto il film, quella di indagare le motivazioni più che la storia e la cronaca. Cosa spinge un ragazzo a rischiare tutto (morte, carcere, privazione di diritti civil...
Con il film più difficile Oliver Stone ritrova se stesso. La storia di Edward Snowden non è cronaca ma il racconto della nascita di una coscienza civile.
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