La vera particolarità di The Hate U Give è il suo tono, il fatto di essere un feel good movie d’indignazione civile, uno che quel che lo deve dire non lo fa con un mondo affranto in cui tutti i diritti sono calpestati, ma uno luminoso e assolato, in cui il ghetto è un luogo bello per quanto rischioso, uno insomma che non oscura la luce per raccontare le tenebre. George Tillman Jr. vuole portare quel genere a tutti, renderlo mainstream, farlo entrare nel salotto dei film per famiglie. Anche se il cuore della storia è un’aggressione da parte di un poliziotto ai danni di un afroamericano innocente.
Quando la protagonista viene riaccompagnata a casa in macchina da un ragazzo che ci sta provando con lei i due vengono fermati dalla polizia, lui non ha la deferenza che a lei è stata insegnata dal padre e quando prende in mano una spazzola il poliziotto gli spara, uccidendolo. Adesso nella vita di lei il vero dubbio è se parlare o meno, testimoniare e mettersi contro tutti.
Ma questi sono solo...
Quel momento di conversione che il cinema solitamente relega ad una scena, The Hate U Give lo spalma, esplora e spiega lungo tutta la sua durata
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