Sì, c’è un viaggio anche in questa commedia. È un viaggio che parte dall’Ungheria e finirà in Italia operato da un ex razzista che, perso tutto quel che ha in Ungheria per una serie di equivoci, è costretto a viaggiare come un migrante assieme ad un gruppo di africani e subire le loro vicissitudini, praticamente Contromano, il film di e con Antonio Albanese, con l’Italia al posto dell’Africa. Il tono anche non sarà troppo diverso, a metà tra la commedia con battutacce e l’inspirational in stile Aldo, Giovanni e Giacomo (frasi sul senso della vita, ampi momenti di stasi, grandi sogni da realizzare in piccole vite…).

Aldo, che del trio è sempre stato l’Harpo (non muto ma urlante) quello a cui spetta l’umorismo fisico, in questo film soffre moltissimo la mancanza degli altri due o di qualcuno che bilanci le sue gag. La trasformazione da un polo di un trio bilanciato a capocomico in grado di reggere un intero film non funziona benissimo. A fianco della storia molto edificante di un’a...