Difficile leggere come una coincidenza il fatto che il primo film che annoveri Paola Cortellesi anche tra gli sceneggiatori sia anche una delle commedie dallo humour più vario, centrato e calzante degli ultimi anni. Non sembra infatti un azzardo imputare principalmente a lei (e a Furio Andreotti, con il quale aveva lavorato al programma televisivo Nessundorma) la maniera in cui il film di Riccardo Milani (Benvenuto Presidente, Una grande famiglia, Piano solo) riesca nell’impresa di essere divertente. Che è almeno metà del lavoro di una commedia, usare la risata per dire qualcosa.

Fin dal titolo l’obiettivo è inquadrare le disparità sessiste del mondo del lavoro italiano, esasperare i conflitti per svelarne la ferocia, e la missione è portata a termine con una violenza non indifferente che però prende la piega dei film migliori solo quando ad essa si accompagnano gag realmente riuscite. Ogni qualvolta il film smette di far ridere sembrano emergere tutti i tratti meno apprezz...