È evidente che Sembra Mio Figlio ha al suo cuore una storia appassionante. È evidente tanto quanto lo è il fatto che questa sia messa in scena per non essere tale.
Costanza Quatriglio torna al cinema di finzione dopo diversi documentari con una rinnovata potenza “reale” del suo cinema di fantasia (ma fino ad un certo punto, in questo caso), un’aria che non fa bene al film. Interpretata, messa in scena, girata e poi anche montata con un rispetto incredibile e giustificato per le vicende dei protagonisti, le loro provenienze e la loro dignità, questa storia in cui un figlio torna nella terra da cui era scappato perché forse, dopo decenni, può ricongiungersi con la madre perduta, è così controllata da mancare costantemente l’appuntamento con la partecipazione. Almeno fino al suo finale.

Sembra Mio Figlio è prima di tutto un film di parole, parlatissimo, in cui molti eventi e molte parti della storia sono rievocate tramite i dialoghi e i racconti dei personaggi. E anche la complicata psico...