Raccogliendo molto bene i frutti dei precedenti e riuscendo nei pochi minuti iniziali a riportare gli spettatori non tanto nel flusso della storia (non c’è un vero e proprio riassunto delle puntate precedenti ma il film può essere visto da solo senza problemi) quanto nel “mood Smetto Quando Voglio”, in Ad Honorem Sibilia indirettamente dimostra l’esistenza di questo mood e di averlo creato lui. Il solo fatto di recuperare in poco le atmosfere e quel senso di leggerezza e azione, di strana epica del nerdismo che costituisce il carattere della trilogia, ne certifica l’esistenza. Ed è un unicum, ad oggi, nel cinema italiano.
Con molta più azione e solo un filo meno di comicità rispetto al precedente Masterclass, il terzo capitolo si fa più serio...
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