Sempre di più il cinema americano è interessato alle “storie della frontiera con il Messico”, più la politica statunitense sembra sfruttare quel luogo come una terra di propaganda, più queste storie non sono più di interesse solo per il cinema messicano (Babel e Biutiful furono due esempi) ma anche per quello hollywoodiano. Non è solo una questione di lotta alla droga (come era Traffic, sempre con Benicio Del Toro) ma proprio di mettere in scena un’umanità che può esistere solo lì, che campa sulla politica di confine e sui suoi conflitti, chi contrabbanda umani come chi è richiesto per combattere il crimine, chi è capace di esistere da un lato e dall’altro del confine e di attraversarlo senza morire (ma andandoci vicino). Il mondo del confine.

In questa terra conflittuale dove pare esistere solo la violenza prosperano individui come Alejandro e Matt, due militari o paramilitari, due che non esistono per il governo americano ma che lo stesso da questo sono contattati per il lavoro sporc...