Il protagonista di Tutti i Soldi del Mondo non c’è quasi mai. È John Paul Getty Sr., il magnate del petrolio, negli anni ‘70 ormai uomo più ricco che a quell’epoca la storia avesse conosciuto, incredibile risparmiatore, portafogli di ferro, cuore di ghiaccio. A lui hanno rapito il nipote quasi omonimo (John Paul Getty Jr.) nella speranza di spillargli 17 milioni. Illusi. Getty non vuole pagare niente, si tenessero il nipote! Non la pensa così la madre ovviamente, che non fa Getty di cognome e non ha un soldo, lo stesso è determinata a lottare e mediare tra rapitori calabresi (e poi siciliani) e vecchio potente per riavere il figlio.

In questo film che dovrebbe averlo al centro, Getty Sr. si vede raramente, a tratti, compare e riscompare, è più lontano che presente. Tutto è giocato sui comprimari, ovvero le pedine che si agitano cercando di ottenere quel che vogliono consci che di una cosa sola hanno bisogno, dell’approvazione del grande assente.

È un’idea molto forte, che ribalta i sol...