Soul, la recensione

I temi Pixar ci sono tutti. La maniera di trasfigurare il simbolico e spirituale in tecnologico anche. C’è pure quella capacità fuori dai canoni di lavorare sulla tenerezza e sull’umanità.

Eppure qualcosa in Soul non torna.

Come se fosse la miglior imitazione possibile di un film Pixar, una che si avvicina tantissimo ai suoi modelli eppure non è a quel livello pazzesco.

Diretto e scritto da Pete Docter e Kemp Powers (sceneggiatore non proveniente dall’animazione, già autore di One Night In Miami) con l’aiuto in fase di scrittura di uno storico collaboratore ma qui per la prima volta sceneggiatore Mike Jones, Soul è il complemento di Inside Out. Non una bambina ma un adulto; non un viaggio all’interno della mente, tra i sentimenti, ma uno al di fuori del corpo, nel mondo dell’anima; non una metafora di come funzioniamo ma una di cosa vogliamo fare di noi stessi. Uno stesso obiettivo: raccontare come diventiamo chi siamo.
Joe è un musicista con poco successo ma ha un’...