In un mondo sempre più complicato e con di fronte un futuro sempre più incerto, SpongeBob: Amici in fuga (guarda il trailer italiano) è come un’àncora di salvezza, un faro di normalità, un salvagente a cui aggrapparsi per non farsi travolgere dalle onde del destino – il che non è male per un franchise incentrato sulle avventure di una spugna senziente e demente che vive in fondo al mare in una casa a forma di ananas.

Aspettavamo il terzo film di SpongeBob da cinque anni: i primi due capitoli sono andati bene al box office e sono generalmente piaciuti, perché è difficile che SpongeBob non piaccia – è colorato, surreale, stupidissimo, scatologico ma mai troppo volgare, e soprattutto, da quando ha cominciato a frequentare le sale cinematografiche, spesso sorprendente, una sorta di versione postmoderna di Chi ha incastrato Roger Rabbit?. E SpongeBob: Amici in fuga con...