Bowie prima di essere Bowie, o meglio Bowie quando era già un altro ma ancora un terrestre. Aveva già cambiato nome, è la prima scena del film quella in cui si presenta come Bowie mentre il documento dice Jones, ma non era ancora l’alieno Ziggy Stardust. Bowie nella sua prima disastrosa, minuscola e amatoriale tournée americana con tre album sulle spalle, un successo (Space Oddity) e una valanga di insuccessi, flop, singoli che non vendono e un’immagine che non funziona.

È il 1970 e David Bowie vuole sfondare in America, si percepisce come l’anello di congiunzione tra Elvis e Bob Dylan ma non capisce che in quella categoria è pieno di altri musicisti e che, così com’è, è solo uno dei mille figli dei fiori britannici sessualmente ambigui che saturano il mercato. In più tutti gli rinfacciano di non essere Marc Bolan. Il suo problema non sono mai le canzoni, le canzoni proprio non sono nel film e nessuno parla di musica. Il problema è l’immagine, la sua mancata realizzazione è una questio...