Per la prima volta, un film scritto da Charlie Kaufman usa quel senso strano e scomodo che la sua scrittura sa suscitare non tanto per creare commedia, ma per mettere paura. È una paura diversa da quella dei film horror, non è paura di quel che possa accadere ma paura di quel che si può finire per provare. Sto pensando di finirla qui non è mai violento (a meno che non consideriate violento farsi uscire fazzoletti rossi come simbolo di sanguinamento) nonostante all’inizio si trovino echi dell’inquietudine di Scappa – Get Out quando dopo 30 minuti passati in macchina a discutere, approfondire e chiarire chi è la coppia protagonista, cosa pensano e cosa stia accadendo, i due arrivano casa di lui dove per la prima volta lei conoscerà i suoi genitori. Lei non è proprio entusiasta: come dice il titolo, vorrebbe in realtà chiudere questa storia.

Lì in casa c’è una misteriosa porta dello scantinato piena di graffi, ci sono dei genitori preoccupanti e un cane la cui esistenza pareva una c...