Come fosse la versione dura e gretta, spietata e per nulla positiva di Il Lato Positivo, Don’t Forget Me racconta due persone con problemi mentali, non gravissimi, ma sufficienti a renderli pesci fuor d’acqua a tratti funzionanti, simili a noi, ma poi d’improvviso diversi. Così vicini alla normalità che è molto facile riconoscere i nostri sentimenti nelle loro interazioni, ma poi anche così tormentati che è facile compatirli. E proprio questa caratteristica, la ruffianeria del compatire due persone malate, è quella che non aiuta il film.

Nella storia un ragazzo che suona o dice di suonare il basso tuba, sembra avere un aggancio con un vecchio compagno di scuola per entrare nella sua band. Intanto una ragazza che risiede in una clinica per disturbi alimentari tira avanti in una quotidianità terribile, assieme ad altre ragazze come lei ossessionate dal non mangiare ed essere magre o dotate del problema opposto, incredibilmente sovrappeso. Si incontrano nel momento in cui il primo accompa...