Gli ultimi anni di cinema coreano stanno riformando lo storytelling dell’architettura da interni. Con le due abitazioni di Parasite in prima linea (ma anche quelle di Burning) ora Moving On lega all’appartamento tutto quel che di importante c’è da dire nel film. Stavolta la casa è quella di famiglia, l’abitazione del nonno in cui due figli si spostano con il padre divorziato dalla madre. Sembra una vacanza, diventa una permanenza. Gli affari non vanno bene e il nonno è molto vecchio, stabilirsi a casa sua è una maniera di evitare il costo dell’appartamento.

Questa casa vecchio stampo, in cui si dorme un po’ accampati, con ampio salone e camera padronale, e un piano superiore da cui si vede strategicamente (per la narrazione) il giardino, dotata di finimenti quasi europei è il posto in cui Dongju la figlia grande, alle porte dell’adolescenza e più protagonista degli altri, ribolle di sentimenti che...