L’aria è più quella di Life o della prima parte di Punto di Non Ritorno che quella degli altri due film nell’universo di Cloverfield, quella di un horror spaziale in cui le persone chiuse in un’astronave lottano contro qualcosa di poco chiaro. Nonostante un momento puramente Alien che include un tavolo, un malessere e molto sangue, è al cinema di paura più che a quello di tensione che si rifà The Cloverfield Paradox. Se il primo film è stata la maniera migliore in cui il cinema abbia elaborato e raccontato l’11 Settembre senza metterlo in scena direttamente (found footage, esclusione della minaccia, concentrazione sul panico e la distruzione) e il secondo era un gustosissimo gioco di tensione e suspense, questa volta è pura fantascienza speculativa, fatta di dimensioni parallele e teorie audaci.

Purtroppo The Cloverfield Paradox suona molto come il film che mette una pezza a posteriori, unendo i primi due (o quantomeno creando una cornice nella quale entrambi possono essere parte del m...