Robert McCall è diventato un autista di taxi, anzi di Uber. Gira per la città, carica passeggeri e se è il caso risolve i loro problemi. Vede il peggio intorno a sé, ci surfa sopra con il suo sguardo duro cui non sfugge nulla e quando il peggio incontra la sua vita, cioè gli prenota una corsa, lui risolve i problemi e punisce i colpevoli. Praticamente è diventato Travis Bickle di Taxi Driver, solo più serio, professionale, addestrato, metodico e quindi in una certa maniera presentabile. Ma la mania e le ossessioni sono le stesse. Peccato che il film invece che temerlo come Scorsese lo mostra come un esempio positivo.

The Equalizer 2: Senza Perdono rispetto al primo aggiusta il tiro e raggiunge il suo modello originale, la serie tv che l’ha ispirato. Non è più un thriller d’azione moderno ma torna indietro nel tempo e diventa uno giustizialista, il cui fine è soddisfare lo spettatore indignato per crimini che nella vita vera rimangono impuniti. Ci pensa così Robert McCall a fare giustiz...